Vinitaly: Carabinieri e ICQRF, la lotta alle frodi tra vigne e cantine

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11 Apr 2019

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In occasione della fiera del vino italiano più famosa al mondo, ecco alcuni numeri per la difesa del Made in Italy nel bicchiere.

08.04.2019 – Come scrivono Gian Carlo Caselli e Stefano Masini nel libro “C’è del marcio nel piatto“, «…le papille gustative possono essere efficacissimi agenti sotto copertura», riferendosi a una famosa operazione dei Carabinieri che, anni fa, portò al sequestro di oltre 30 mila bottiglie di falsi pregiati vini toscani.

Ma purtroppo molto spesso i consumatori, specialmente quelli stranieri, non hanno a disposizione gli strumenti adatti per difendersi, né le conoscenze giuste per evitare di rimanere vittime di frodi alimentari quando acquistano inconsapevolmente un prodotto contraffatto.

Per questo l’azione congiunta delle principali autorità italiane per la tutela agroalimentare, come i Carabinieri e l’ICQRF, hanno visto negli anni moltiplicare gli sforzi per reprimere sul nascere le frodi in campo alimentare prima che possano estendersi come virus sui mercati italiani e su quelli internazionali.

L’Italia infatti nel 2018 ha prodotto oltre 55 milioni di ettolitri di vino (+29%) che rappresenta il primo prodotto del made in Italy agroalimentare esportato nel mondo (20 milioni di ettolitri) per un valore dell’export pari a 6,2 miliardi di euro (+3.3%).

Ma oltre questo primato produttivo, il Bel Paese può vantare anche una tra le più efficienti reti di controllo nel settore.

Ad esempio, solo tra la fine 2018 e l’inizio del 2019 sono stati sequestrati dai Carabinieri per la tutela agroalimentare ben 390 mila litri di vini per un valore di oltre 520 milioni di euro.
Le indagini hanno riguardato non solo aspetti di natura amministrativa (come errori o mancanze in etichette), ma anche di natura penale con 4 aziende denunciate per frode.
Queste, in particolare, stavano tentando di “spacciare” del normalissimo vino bianco frizzante per vino spumante, in particolare per prosecco, mentre un’azienda toscana era “specializzata” nella falsificazione di altri vini famosi come il traminer, grignolino e il toscano bolgheri.

Parallelamente, oltre ai controlli dei Carabinieri, un ruolo di primario importanza è stato portato avanti con successo dall’ICQRF, l’ispettorato per la repressione delle frodi alimentari del Ministero delle Politiche agricole che, nel corso del 2018, ha effettuato ben 17.820 controlli solo nel settore vitivinicolo (circa 50 controlli giornalieri), confermandosi come autorità pubblica che svolge il maggior numero di controlli antifrode al mondo.

L’ICQRF è infatti l’autorità competente per le violazioni amministrative in materia di etichettatura e produzioni a denominazione d’origine e ad indicazione geografica, tra cui il vino, ma soprattutto l’ente che svolge un ruolo importante nella gestione di banche dati agroalimentari.
L’Italia è infatti l’unico Paese al mondo ad avere registri telematici per il settore vitivinicolo che vengono costantemente aggiornati e resi pubblici attraverso il report periodico “Cantina Italia“: dalla sua istituzione nel 2017, il registro telematico si è dimostrato un valido strumento di supporto alla prevenzione delle frodi e ha visto registrare circa 16mila operatori, cioè circa il 95% della produzione di vino italiano.

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