IGP

Di:

01 Mag 2017

È l’acronimo di Indicazione Geografica Protetta. L’ I.G.P. è una certificazione di origine attribuita dall’Unione Europea a quei prodotti agricoli e alimentari per i quali una determinata qualità, la reputazione o altre caratteristiche dipendono dall’origine geografica.

Più precisamente, secondo il Regolamento 1151, la I.G.P. è un nome che identifica un prodotto a tre condizioni:

1. È originario di un determinato luogo, regione o paese.

2. Alla cui origine geografica sono essenzialmente attribuibili una data qualità; la reputazione o altre caratteristiche.

3. La cui produzione si svolge per almeno una delle sue fasi (ad esempio produzione, trasformazione, stagionatura) nella zona geografica delimitata.

La I.G.P., conferisce maggiore importanza a come un prodotto viene fatto, piuttosto che al luogo di provenienza.

Questo segno distintivo è quindi più flessibile del D.O.P. e si adatta maggiormente all’evoluzione dell’industria alimentare che spesso delocalizza i vari cicli produttivi.

Un prodotto che ottiene la certificazione I.G.P. non viene necessariamente prodotto nella stessa zona geografica, ma mantiene comunque le caratteristiche di territorialità originarie.

In etichetta, oltre alle informazioni obbligatorie previste dalla legge e applicabili a tutti i prodotti agroalimentari (elenco degli ingredienti, quantità, data di scadenza/termine minimo di conservazione, responsabile del prodotto) e alle eventuali indicazioni previste dal disciplinare di produzione, i prodotti I.G.P. devono riportare la dicitura “certificato da Organismo di controllo autorizzato dal MiPAAF” e il logo comunitario giallo-blu della I.G.P.

L’indicazione per esteso “indicazione geografica protetta” o la corrispondente abbreviazione I.G.P., possono figurare nell’etichettatura.

Certificazione Prodotto a Indicazione Geografica Protetta

 

Tra le I.G.P. italiane più famose:

Arancia rossa di Sicilia, Bresaola della Valtellina, Cipolla rossa di Tropea, Speck dell’Alto Adige, Lardo di Colonnata, Aceto Balsamico di Modena, Mortadella di Bologna, Prosciutto di Norcia, Cappero di Pantelleria, Castagna di Montella, Fungo di Borgotaro, Peperone di Senise, Pera dell’Emilia Romagna, Radicchio Rosso di Treviso, Nocciola Piemonte, Scalogno di Romagna, Riso Vialone Nano Veronese.

Si impiega il logo della Indicazione Geografica Protetta quando il prodotto presenta una legame meno intenso con il territorio di origine.

È sufficiente che almeno una delle fasi di produzione avvenga nella zona geografica delimitata e il luogo di origine è tale da rendere apprezzato il prodotto per una specifica qualità o una determinata reputazione.

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