Dal colore rosso accesso, a forma a cuore, fragrante e succosa, la fragola è una sfiziosa compagnia delle tavole primaverili ed estive.
Un frutto tanto gustoso quanto delicato: la fragola è facilmente deperibile.
Non aspettate più di due o tre giorni dall’acquisto per consumarla.
E quando la scegliete, accertatevi che siano sode, dal colore rosso vivo, brillante ed uniforme.
Se ci sono parti bianche o verdi vuol dire che sono acerbe.
Attenzione, poi, alle fragole in vaschetta: osservatele bene per verificare che non ce ne siano di ammaccate o con muffe: rovinerebbero tutto il prodotto.
Per assicurarvi un prodotto fresco, acquistate le fragole con il picciolo e la rosetta di foglie ancora attaccati al frutto.
Non ha, invece, alcuna influenza su consistenza, dolcezza e sapore, la dimensione del frutto.
Per mantenerne il più possibile inalterata la qualità, togliete picciolo e rosetta di foglie solo al momento del consumo ed evitate di tenere le fragole a bagno per lavarle: limitatevi a sciacquarle sotto acqua corrente.
Attenzione all’origine del prodotto, che potrete individuare nell’etichetta: le fragole provenienti da paesi stranieri sono sottoposte, al di fuori dal periodo primaverile, a processo di congelamento, per permettere al frutto di non danneggiarsi durante il viaggio.
Tale processo, se pur mantiene la “freschezza”, fa perdere al frutto numerosi nutrienti.
La fragola è il frutto di una pianta perenne di origine europea, della famiglia delle Rosacee, appartenente al genere Fragaria, che per gli antichi Romani stava a significare in latino “avere un buon profumo”.
La fragola, infatti, oltre ad avere la particolare forma triangolare e l’aspetto rossastro e carnoso, si caratterizza per l’ottimo profumo che emana.
La fragola, per la verità, non è un frutto: lo sono, invece, i numerosi semini gialli che appaiono sulla superficie della fragola.
Definizioni a parte, le fragole oggi coltivate sono ibridi nati dai continui processi di miglioramento genetico iniziati verso la fine del Settecento.
L’antenata del frutto che mangiamo oggi, è la fragola selvatica, o fragolina di bosco, che spesso troviamo crescere spontaneamente nei boschi e nelle radure fino a 1800 metri di altitudine.
La pianta di fragola si coltiva dalla pianura fino ad oltre i 1000 metri, e le zone migliori sono quelle a clima temperato con estati brevi, caratterizzate da periodi caldi e da inverni abbastanza freddi.
Forti insolazioni estive possono provocarne la caduta delle foglie anticipatamente, disseccamenti, frutti deformi, di scarsa pezzatura e consistenza.
Temperature miti ed uniformi sono indispensabili durante la fioritura, che viene ostacolata da sbalzi termici tra il giorno e la notte e le precipitazioni.
In base alla durata della fioritura, si definiscono 2 grandi gruppi di fragole:
• le unifere, che fioriscono in abbondanza in primavera quando il periodo di luce è inferiore alle 12 ore giornaliere. Probabilmente la migliore qualità di fragole ma tutta la produzione è concentrata nel medesimo periodo primaverile, nell’arco di 2/3 settimane.
• le rifiorenti producono fragole dalla primavera fino alle prime gelate autunnali, quando le ore di luce giornaliere superano le 14. La produzione, seppure lunga nel tempo, è però meno abbondante di quella delle unifere e consistenza e sapore del prodotto sono di minore qualità rispetto alle altre.
In Italia, le regioni in cui più diffusa è la produzione di fragole sono Campania, Basilicata, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
Nel mondo, la produzione è diffusa negli Stati Uniti, Spagna, Polonia, Giappone, Russia e Corea.
A seconda della varietà di fragola, il prodotto è disponibile dalla primavera all’autunno. Con delle eccezioni.
Nel sud, le prime fragole vengono raccolte già dalla fine di febbraio e, per alcune varietà sviluppate recentemente e diffuse sulla Sila, il raccolto è possibile anche a novembre e dicembre.
Il periodo migliore per il consumo va, comunque, da aprile ad agosto.
La fragola ha numerose proprietà. Grazie al contenuto di antiossidanti e alla capacità di favorire la produzione di collagene, è un valido alleato contro l’invecchiamento. È ricca di vitamina C, rafforza i capillari e riduce ritenzione idrica e cellulite.
E’ ricchissima di calcio, ferro e magnesio ed è consigliata a chi soffre di reumatismi e malattie da raffreddamento.
E’ particolarmente indicata per combattere il colesterolo.
Grazie al suo alto contenuto di acqua e alle sue fibre, la fragola dà un senso di sazietà e regolarizza l’intestino, elevandosi ad alleato strategico per chi deve dimagrire o tenere sotto controllo il peso.
La fragola ha inoltre proprietà rinfrescanti, diuretiche, depurative e disintossicanti.
Contiene infine lo xilitolo, una sostanza dolce che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili di un alito cattivo.
Nel caso di scottature solari si può lenire il dolore applicando fragole schiacciate.
Per maggiori approfondimenti, consulta la tabella di composizione degli alimenti di CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Nell’antica Roma, la fragola era presente sulle tavole dei patrizi, che la consideravano “afrodisiaca”.
Era, inoltre, posta al centro della celebrazione in onore di Adone, perché simboleggiava le lacrime versate da Venere sulla sua tomba.
Nel Medioevo, fu chiamato “frutto cuore” (per la forma e il colore), perché rappresentava il cibo capace di placare le passioni d’amore.
Nel ‘600 oltre ad essere la golosità prediletta di Shakespeare, che le definiva il “cibo delle fate”, era il frutto di Venere al centro dei giochetti amorosi presso la corte del Re Sole.
Furono i giardinieri di Luigi XIV che applicarono una prima rudimentale tecnica di coltivazione della pianta, estirpando dal bosco le varietà selvatiche che reimpiantarono nei giardini di Versailles.
Questo sistema continuò fino agli inizi del Settecento, quando iniziò il ciclo completo della coltivazione con l’arrivo di specie extra-europee, e nacque la “fragola grossa”, incrocio di due specie selvatiche americane.
Famosa e rinomata la sagra delle fragole e fragoline che si svolge a Nemi i primi di giugno.
Dal colore rosso accesso, a forma a cuore, fragrante e succosa, la fragola è una sfiziosa compagnia delle tavole primaverili ed estive.
Un frutto tanto gustoso quanto delicato: la fragola è facilmente deperibile.
Non aspettate più di due o tre giorni dall’acquisto per consumarla.
E quando la scegliete, accertatevi che siano sode, dal colore rosso vivo, brillante ed uniforme.
Se ci sono parti bianche o verdi vuol dire che sono acerbe.
Attenzione, poi, alle fragole in vaschetta: osservatele bene per verificare che non ce ne siano di ammaccate o con muffe: rovinerebbero tutto il prodotto.
Per assicurarvi un prodotto fresco, acquistate le fragole con il picciolo e la rosetta di foglie ancora attaccati al frutto.
Non ha, invece, alcuna influenza su consistenza, dolcezza e sapore, la dimensione del frutto.
Per mantenerne il più possibile inalterata la qualità, togliete picciolo e rosetta di foglie solo al momento del consumo ed evitate di tenere le fragole a bagno per lavarle: limitatevi a sciacquarle sotto acqua corrente.
Attenzione all’origine del prodotto, che potrete individuare nell’etichetta: le fragole provenienti da paesi stranieri sono sottoposte, al di fuori dal periodo primaverile, a processo di congelamento, per permettere al frutto di non danneggiarsi durante il viaggio.
Tale processo, se pur mantiene la “freschezza”, fa perdere al frutto numerosi nutrienti.
La fragola è il frutto di una pianta perenne di origine europea, della famiglia delle Rosacee, appartenente al genere Fragaria, che per gli antichi Romani stava a significare in latino “avere un buon profumo”.
La fragola, infatti, oltre ad avere la particolare forma triangolare e l’aspetto rossastro e carnoso, si caratterizza per l’ottimo profumo che emana.
La fragola, per la verità, non è un frutto: lo sono, invece, i numerosi semini gialli che appaiono sulla superficie della fragola.
Definizioni a parte, le fragole oggi coltivate sono ibridi nati dai continui processi di miglioramento genetico iniziati verso la fine del Settecento.
L’antenata del frutto che mangiamo oggi, è la fragola selvatica, o fragolina di bosco, che spesso troviamo crescere spontaneamente nei boschi e nelle radure fino a 1800 metri di altitudine.
La pianta di fragola si coltiva dalla pianura fino ad oltre i 1000 metri, e le zone migliori sono quelle a clima temperato con estati brevi, caratterizzate da periodi caldi e da inverni abbastanza freddi.
Forti insolazioni estive possono provocarne la caduta delle foglie anticipatamente, disseccamenti, frutti deformi, di scarsa pezzatura e consistenza.
Temperature miti ed uniformi sono indispensabili durante la fioritura, che viene ostacolata da sbalzi termici tra il giorno e la notte e le precipitazioni.
In base alla durata della fioritura, si definiscono 2 grandi gruppi di fragole:
• le unifere, che fioriscono in abbondanza in primavera quando il periodo di luce è inferiore alle 12 ore giornaliere. Probabilmente la migliore qualità di fragole ma tutta la produzione è concentrata nel medesimo periodo primaverile, nell’arco di 2/3 settimane.
• le rifiorenti producono fragole dalla primavera fino alle prime gelate autunnali, quando le ore di luce giornaliere superano le 14. La produzione, seppure lunga nel tempo, è però meno abbondante di quella delle unifere e consistenza e sapore del prodotto sono di minore qualità rispetto alle altre.
In Italia, le regioni in cui più diffusa è la produzione di fragole sono Campania, Basilicata, Emilia Romagna, Veneto e Piemonte.
Nel mondo, la produzione è diffusa negli Stati Uniti, Spagna, Polonia, Giappone, Russia e Corea.
A seconda della varietà di fragola, il prodotto è disponibile dalla primavera all’autunno. Con delle eccezioni.
Nel sud, le prime fragole vengono raccolte già dalla fine di febbraio e, per alcune varietà sviluppate recentemente e diffuse sulla Sila, il raccolto è possibile anche a novembre e dicembre.
Il periodo migliore per il consumo va, comunque, da aprile ad agosto.
La fragola ha numerose proprietà. Grazie al contenuto di antiossidanti e alla capacità di favorire la produzione di collagene, è un valido alleato contro l’invecchiamento. È ricca di vitamina C, rafforza i capillari e riduce ritenzione idrica e cellulite.
E’ ricchissima di calcio, ferro e magnesio ed è consigliata a chi soffre di reumatismi e malattie da raffreddamento.
E’ particolarmente indicata per combattere il colesterolo.
Grazie al suo alto contenuto di acqua e alle sue fibre, la fragola dà un senso di sazietà e regolarizza l’intestino, elevandosi ad alleato strategico per chi deve dimagrire o tenere sotto controllo il peso.
La fragola ha inoltre proprietà rinfrescanti, diuretiche, depurative e disintossicanti.
Contiene infine lo xilitolo, una sostanza dolce che previene la formazione della placca dentale e uccide i germi responsabili di un alito cattivo.
Nel caso di scottature solari si può lenire il dolore applicando fragole schiacciate.
Per maggiori approfondimenti, consulta la tabella di composizione degli alimenti di CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Nell’antica Roma, la fragola era presente sulle tavole dei patrizi, che la consideravano “afrodisiaca”.
Era, inoltre, posta al centro della celebrazione in onore di Adone, perché simboleggiava le lacrime versate da Venere sulla sua tomba.
Nel Medioevo, fu chiamato “frutto cuore” (per la forma e il colore), perché rappresentava il cibo capace di placare le passioni d’amore.
Nel ‘600 oltre ad essere la golosità prediletta di Shakespeare, che le definiva il “cibo delle fate”, era il frutto di Venere al centro dei giochetti amorosi presso la corte del Re Sole.
Furono i giardinieri di Luigi XIV che applicarono una prima rudimentale tecnica di coltivazione della pianta, estirpando dal bosco le varietà selvatiche che reimpiantarono nei giardini di Versailles.
Questo sistema continuò fino agli inizi del Settecento, quando iniziò il ciclo completo della coltivazione con l’arrivo di specie extra-europee, e nacque la “fragola grossa”, incrocio di due specie selvatiche americane.
Famosa e rinomata la sagra delle fragole e fragoline che si svolge a Nemi i primi di giugno.