Bacca dalla polpa di colore verde e con la buccia ricoperta di piccoli peli, il kiwi è un illustre componente delle tavole invernali.
Scegliendo quelli profumati e leggermente morbidi al tatto, si consiglia di consumarli nel giro di 4/5 giorni, avendo premura di conservarli in luogo fresco ed asciutto.
Per una più lunga conservazione, acquistate i frutti più acerbi e conservateli pure in frigorifero.
In tal caso, evitate eccessi di umidità, riponendo i kiwi in un sacchetto di plastica.
Per accelerare la maturazione dei kiwi, metteteli in un sacchetto insieme ad altra frutta: l’etilene, il gas naturalmente prodotto dalla frutta e responsabile della rapida maturazione, aiuterà anche i vostri frutti.
Tolta la buccia, il kiwi si mangia per lo più al naturale, tagliato a fettine in macedonia, sulla torta di frutta fresca e nella preparazione di succhi e sciroppi.
Si può mangiare anche con la buccia tagliandolo a metà e prelevando con il cucchiaio la polpa.
Ma per godere del sapore dei kiwi anche fuori stagione, congelateli, dopo averli tagliati a fettine e ricoperti con un po’ di sciroppo composto da acqua e zucchero.
Potrete acquistare i kiwi nei supermercati, nei farmers’ market, dai fruttivendoli e nei mercati: in ogni caso, badate all’etichetta.
Dovreste trovarvi informazioni su zona di produzione, categoria, varietà e prezzo.
Il kiwi è una bacca, lunga circa 8 cm e larga 5 cm, di forma ovale od ovale allungata con buccia robusta coperta di piccoli peli consistenti.
Questi ultimi e la buccia hanno una consistenza suberosa (tipo sughero) e quindi con forti contenuti tannici.
Grazie a questa buccia la polpa è protetta dai raggi solari, che distruggerebbero la vitamina C.
La polpa soda, dall’intenso colore verde o giallognolo, risulta dolce ed acidula, zuccherina, molto succosa e rinfrescante; contiene piccoli semi neri disposti a raggiera all’interno del centro del frutto (columella).
Ogni seme è collegato da un sottile filamento alla columella, realizzando una struttura che giustifica il nome della famiglia (Actinidiaceae) che in greco significa forma attinomorfa, ovvero raggiata.
Esistono diverse varietà di kiwi, con forme e colori differenti, ma le principali sono:
• il kiwi verde o kiwi Hayward, che costituisce il 90% delle coltivazioni. Ha forma ovale, buccia marrone scuro con pelucchi, polpa verde brillante, e semi piccoli neri posti a raggiera intorno al centro del frutto;
• il kiwi gold ha una forma più allungata e con la polpa gialla, senza pelucchi sulla buccia. Questo tipo contiene un tasso maggiore di polifenoli rispetto alla varietà verde.
La pianta di kiwi od Actinidia chinensis è una pianta arborea perenne con rami rampicanti a foglie caduche.
In quanto rampicante, in natura cresce appoggiando ad alberi e rupi.
Se coltivata, vanno costruiti appositi supporti.
Per fruttificare, devono essere abbinate piante maschio e piante femmina nella proporzione di 1 a 8.
Il terreno migliore per la coltivazione è fresco e profondo, ben drenato e ricco di sostanze organiche e minerali.
Patisce invece il terreno calcareo.
La pianta di kiwi, a differenza della bacca che ne deriva, ama gli ambienti con umidità relativa oltre il 70% e teme il gelo primaverile.
Il nostro Paese è un grande produttore di Kiwi, la cui coltivazione è concentrata soprattutto nelle regioni Lazio, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte.
L’Italia è comunque un Paese importatore di kiwi, soprattutto nel periodo “fuori stagione”, ovvero da maggio ad ottobre.
I principali Paesi produttori sono Cina, Nuova Zelanda, Cile, Grecia e Francia.
I kiwi coltivati nel nostro paese sono prodotti da ottobre a dicembre e rimangono disponibili sul mercato da novembre ad aprile.
Nei rimanenti mesi, sono acquistabili i kiwi provenienti dagli altri Paesi produttori.
Il kiwi è ricco di vitamine C ed E, nonché di potassio, rame, ferro e fibre.
Grazie al suo ricco contenuto di vitamina C, superiore a quello delle arance, è un ottimo antiossidante e ci aiuta a prevenire l’influenza rinforzando il sistema immunitario.
L’alto contenuto di potassio e la scarsità di sodio aiutano a combattere l’ipertensione e rendono il kiwi ideale per chi svolge attività sportiva, diminuendo il rischio di crampi.
Grazie alle sue molte fibre, questo frutto è anche un potente lassativo naturale, capace di regolarizzare l’intestino ed il transito intestinale.
Oltre a creare un senso di sazietà, molto utile alla linea.
Il kiwi vanta inoltre un effetto benefico sulla funzionalità cardiaca: essendo ricco di acidi grassi essenziali come gli Omega-3, contribuisce a tenere bassi i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Per maggiori approfondimenti, consulta la tabella di composizione degli alimenti di CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Il kiwi è originario della Cina, dove cresce come pianta spontanea, ma deriva il nome dal neozelandese.
A partire dalla metà del XIX secolo, la pianta del kiwi si diffuse in Europa e nel novecento anche in Nuova Zelanda, dove trovò un ambiente talmente favorevole che se ne cambiò il nome da Actinidia Chinesis a “Kiwi Fruit”, dove kiwi sta a richiamare l’uccello simbolo della Nuova Zelanda e diffuso solamente in questo Paese.
L’Italia è attualmente tra i maggior produttori di questo frutto, le cui prime piante furono messe a dimora intorno al lago Maggiore verso il 1970.
Bacca dalla polpa di colore verde e con la buccia ricoperta di piccoli peli, il kiwi è un illustre componente delle tavole invernali.
Scegliendo quelli profumati e leggermente morbidi al tatto, si consiglia di consumarli nel giro di 4/5 giorni, avendo premura di conservarli in luogo fresco ed asciutto.
Per una più lunga conservazione, acquistate i frutti più acerbi e conservateli pure in frigorifero.
In tal caso, evitate eccessi di umidità, riponendo i kiwi in un sacchetto di plastica.
Per accelerare la maturazione dei kiwi, metteteli in un sacchetto insieme ad altra frutta: l’etilene, il gas naturalmente prodotto dalla frutta e responsabile della rapida maturazione, aiuterà anche i vostri frutti.
Tolta la buccia, il kiwi si mangia per lo più al naturale, tagliato a fettine in macedonia, sulla torta di frutta fresca e nella preparazione di succhi e sciroppi.
Si può mangiare anche con la buccia tagliandolo a metà e prelevando con il cucchiaio la polpa.
Ma per godere del sapore dei kiwi anche fuori stagione, congelateli, dopo averli tagliati a fettine e ricoperti con un po’ di sciroppo composto da acqua e zucchero.
Potrete acquistare i kiwi nei supermercati, nei farmers’ market, dai fruttivendoli e nei mercati: in ogni caso, badate all’etichetta.
Dovreste trovarvi informazioni su zona di produzione, categoria, varietà e prezzo.
Il kiwi è una bacca, lunga circa 8 cm e larga 5 cm, di forma ovale od ovale allungata con buccia robusta coperta di piccoli peli consistenti.
Questi ultimi e la buccia hanno una consistenza suberosa (tipo sughero) e quindi con forti contenuti tannici.
Grazie a questa buccia la polpa è protetta dai raggi solari, che distruggerebbero la vitamina C.
La polpa soda, dall’intenso colore verde o giallognolo, risulta dolce ed acidula, zuccherina, molto succosa e rinfrescante; contiene piccoli semi neri disposti a raggiera all’interno del centro del frutto (columella).
Ogni seme è collegato da un sottile filamento alla columella, realizzando una struttura che giustifica il nome della famiglia (Actinidiaceae) che in greco significa forma attinomorfa, ovvero raggiata.
Esistono diverse varietà di kiwi, con forme e colori differenti, ma le principali sono:
• il kiwi verde o kiwi Hayward, che costituisce il 90% delle coltivazioni. Ha forma ovale, buccia marrone scuro con pelucchi, polpa verde brillante, e semi piccoli neri posti a raggiera intorno al centro del frutto;
• il kiwi gold ha una forma più allungata e con la polpa gialla, senza pelucchi sulla buccia. Questo tipo contiene un tasso maggiore di polifenoli rispetto alla varietà verde.
La pianta di kiwi od Actinidia chinensis è una pianta arborea perenne con rami rampicanti a foglie caduche.
In quanto rampicante, in natura cresce appoggiando ad alberi e rupi.
Se coltivata, vanno costruiti appositi supporti.
Per fruttificare, devono essere abbinate piante maschio e piante femmina nella proporzione di 1 a 8.
Il terreno migliore per la coltivazione è fresco e profondo, ben drenato e ricco di sostanze organiche e minerali.
Patisce invece il terreno calcareo.
La pianta di kiwi, a differenza della bacca che ne deriva, ama gli ambienti con umidità relativa oltre il 70% e teme il gelo primaverile.
Il nostro Paese è un grande produttore di Kiwi, la cui coltivazione è concentrata soprattutto nelle regioni Lazio, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Piemonte.
L’Italia è comunque un Paese importatore di kiwi, soprattutto nel periodo “fuori stagione”, ovvero da maggio ad ottobre.
I principali Paesi produttori sono Cina, Nuova Zelanda, Cile, Grecia e Francia.
I kiwi coltivati nel nostro paese sono prodotti da ottobre a dicembre e rimangono disponibili sul mercato da novembre ad aprile.
Nei rimanenti mesi, sono acquistabili i kiwi provenienti dagli altri Paesi produttori.
Il kiwi è ricco di vitamine C ed E, nonché di potassio, rame, ferro e fibre.
Grazie al suo ricco contenuto di vitamina C, superiore a quello delle arance, è un ottimo antiossidante e ci aiuta a prevenire l’influenza rinforzando il sistema immunitario.
L’alto contenuto di potassio e la scarsità di sodio aiutano a combattere l’ipertensione e rendono il kiwi ideale per chi svolge attività sportiva, diminuendo il rischio di crampi.
Grazie alle sue molte fibre, questo frutto è anche un potente lassativo naturale, capace di regolarizzare l’intestino ed il transito intestinale.
Oltre a creare un senso di sazietà, molto utile alla linea.
Il kiwi vanta inoltre un effetto benefico sulla funzionalità cardiaca: essendo ricco di acidi grassi essenziali come gli Omega-3, contribuisce a tenere bassi i livelli di colesterolo cattivo nel sangue.
Per maggiori approfondimenti, consulta la tabella di composizione degli alimenti di CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Il kiwi è originario della Cina, dove cresce come pianta spontanea, ma deriva il nome dal neozelandese.
A partire dalla metà del XIX secolo, la pianta del kiwi si diffuse in Europa e nel novecento anche in Nuova Zelanda, dove trovò un ambiente talmente favorevole che se ne cambiò il nome da Actinidia Chinesis a “Kiwi Fruit”, dove kiwi sta a richiamare l’uccello simbolo della Nuova Zelanda e diffuso solamente in questo Paese.
L’Italia è attualmente tra i maggior produttori di questo frutto, le cui prime piante furono messe a dimora intorno al lago Maggiore verso il 1970.