Una mela al giorno toglie il medico di torno, dice il proverbio.
E in effetti di questo frutto si trovano tante di quelle varietà, differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali che, pur mangiandone una al giorno, sarebbe come mangiare frutti diversi.
E se una al giorno dobbiamo mangiarne, è importante scegliere la varietà che più si adatta ai nostri gusti e ai nostri bisogni.
Perché la mela si presta a numerosi utilizzi: cruda tal quale, nelle insalate, per risotti e zuppe, per i dolci, cotte al forno, per ricavarci succhi, bevande e marmellate.
Ma prima di vedere le varietà, un suggerimento valido per ogni tipo di mela: quando ne acquistate, verificate che il frutto abbia una consistenza soda, non presenti ammaccature, graffi o incavi o né che si segni con la semplice pressione di un dito.
Ora che sapete il come, vediamo cosa scegliere.
Ci sono alcune varietà che troviamo più facilmente sul mercato. Eccone alcune.
La Annurca, mela dalla buccia color rosso vinoso, polpa bianca, sapore dolce-acidulo e lievemente profumata. Ideale per il consumo fresco da tavola e per la lavorazione da industria. Coltivata nelle regioni meridionali, soprattutto in Campania, si raccoglie tra settembre ed ottobre (e si conserva fino a primavera inoltrata).
La Fuji, originaria del Giappone, è una varietà bicolore, con buccia dal rosso chiaro allo scuro (screziato di giallo-verde), la polpa compatta, succosa e croccante, dall’aroma intenso e dal gusto dolce ma leggermente acidulo.
Prodotta nelle zone frutticole della Valtellina, viene distribuita ed esportata in tutto il mondo, perché le sue qualità rimangono inalterate a lungo tempo.
La Golden Delicious è quella più diffusa nel nostro Paese e nel mondo.
Dalla buccia gialla più o meno rugginosa, ha un sapore aromatico, la polpa consistente, croccante e succosa, zuccherina e profumata. Consumata sia cruda che cotta, può essere utilizzata anche come guarnizione per i dolci o la preparazione di piatti salati.
Esistono anche esemplari dalla buccia verde e di calibro più piccolo, particolarmente apprezzati dal mercato estero. Queste mele mantengono una lunga conservazione e per questo sono prodotte in larga misura.
La Granny Smith, di origine australiana e con maturazione autunnale, ha la buccia verde intenso, brillante e lucido.
È molto succosa e croccante, compatta ed energetica, ha un sapore dolce e leggermente acidulo. Caratteristica, quest’ultima, per cui è molto apprezzata nelle insalate.
Si conserva fino alla fine di giugno in frigorifero senza perdere le qualità organolettiche.
La Renetta, varietà di mela molto pregiata, dall’aroma spiccato ed ottima conservabilità, appena matura ha una buccia di colore giallo-verde, polpa molto tenera, succosa e poco zuccherina.
Adatta al consumo da tavola, sia cruda che cotta, è perfetta per i dolci. Solitamente è l’ingrediente principale dello strudel.
La varietà Imperatore, di maturazione invernale e di grossa pezzatura, è utilizzata per il consumo fresco.
Ora che le avete acquistate, conservatele bene, in luogo fresco e bassa temperatura, come il cassetto delle frutta presente nel frigorifero.
E badate a non tenerle insieme alle patate che, quando iniziano ad invecchiare, rilasciano un gas che favorisce il marcire delle mele.
La mela appartiene alla famiglia delle Rosaceae.
Nonostante venga comunemente classificata come frutto, in realtà è un pomo: in altre parole, il vero e proprio frutto corrisponde alla sola parte che ospita i semi, quella che generalmente viene denominata torsolo.
La mela si presenta in forme, dimensione e colore differenti.
La buccia ha tonalità che vanno dal giallo, al rosso, al verde.
La polpa può essere bianca o giallognola, morbida o dura, soda, intrisa di succo o farinosa.
Il sapore può essere dolce o acidulo.
Il melo è una pianta molto resistente al freddo.
Ciò ne consente la coltivazione in un’area assai vasta che comprende anche i paesi più settentrionali e le vallate alpine.
Sono anzi le zone più fresche e pedemontane a conferire al frutto le caratteristiche organolettiche di maggior pregio.
Questa pianta è la meno esigente tra tutti gli alberi da frutto, anche se predilige i terreni senza ristagni idrici, sufficientemente dotati di humus, con una discreta quantità di calcio.
Se il melo si coltiva a partire dal seme, tende a raggiungere dimensioni piuttosto grandi; mentre se innestato a livello radicale, le dimensioni sono molto più piccole.
La fioritura avviene in aprile ed il frutto raggiunge la dimensione massima verso giugno. La maturazione tra luglio e ottobre, trascorsi i quali cadono le foglie e la pianta entra nel così detto riposo vegetativo invernale, fino alla primavera successiva.
I gruppi varietali si distinguono in base all’epoca di maturazione (estiva, autunnale o invernale) e da parametri come portamento della chioma, potatura, modalità di fruttificazione, pezzatura del frutto, colore e tipologia della buccia, forma del pomo, tipo di polpa.
In Italia, le regioni dove si concentra la produzione di mele sono Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Piemonte.
La produzione di mele è molto diffusa anche negli Stati Uniti, in Cina, Cile, Francia, Polonia e Nuova Zelanda.
Le mele sono disponibili tutto l’anno.
Nonostante la sua naturale maturazione vari da fine agosto a metà ottobre, gli esistenti sistemi di stoccaggio, che si basano sulla conservazione in atmosfera controllata, permettono il rallentamento dell’attività metabolica dei frutti e della maturazione e garantiscono la conservazione delle mele anche per 10 mesi, senza trattamenti aggiuntivi.
La mela è un vero e proprio alleato della salute. Priva di grassi e proteine e povera di zuccheri, ha un notevole potere antiossidante e contiene vitamine importanti come la vitamina A, le B1, B2, B6, E e C.
E’ il frutto ideale per iniziare lo svezzamento dei piccoli e l’alimentazione degli anziani: il suo forte potere antiossidante stimola, infatti, il ringiovanimento dell’organismo e permette al corpo di mantenere vigorosi ed elastici i propri tessuti.
Un consumo regolare di mele, grazie al contenuto di fibre del frutto, abbassa il colesterolo cosiddetto “cattivo” ed aumenta quello “buono”, riducendo il rischio di ictus e cardiopatie.
La buccia della mela è un vero viatico di benessere.
Su di essa, infatti, si concentrano tutta una serie di sostanze – eteri, tannini, alcoli, aldeidi e terpeni – che, secondo un recente studio americano, avrebbero proprietà antitumorali, soprattutto rispetto a fegato, colon e seno.
Per maggiori approfondimenti, consulta la tabella di composizione degli alimenti di CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Pensando alla mela, quali personaggi vi vengono in mente? Adamo ed Eva, Biancaneve, Paride ed Afrodite, Platone, Isaac Newton, Guglielmo Tell, Steve Jobs, i Beatles?
La mela è stata fonte di ispirazione per racconti, eventi, simboli, passati e contemporanei.
Il frutto per eccellenza, originario dell’Asia centrale e presente in tutto il mondo da migliaia di anni, è stata oggetto di una lunga opera di selezione per migliorarne le caratteristiche di produttività, di qualità e di conservabilità.
Una mela al giorno toglie il medico di torno, dice il proverbio.
E in effetti di questo frutto si trovano tante di quelle varietà, differenti per colore, consistenza, sapore e contenuti nutrizionali che, pur mangiandone una al giorno, sarebbe come mangiare frutti diversi.
E se una al giorno dobbiamo mangiarne, è importante scegliere la varietà che più si adatta ai nostri gusti e ai nostri bisogni.
Perché la mela si presta a numerosi utilizzi: cruda tal quale, nelle insalate, per risotti e zuppe, per i dolci, cotte al forno, per ricavarci succhi, bevande e marmellate.
Ma prima di vedere le varietà, un suggerimento valido per ogni tipo di mela: quando ne acquistate, verificate che il frutto abbia una consistenza soda, non presenti ammaccature, graffi o incavi o né che si segni con la semplice pressione di un dito.
Ora che sapete il come, vediamo cosa scegliere.
Ci sono alcune varietà che troviamo più facilmente sul mercato. Eccone alcune.
La Annurca, mela dalla buccia color rosso vinoso, polpa bianca, sapore dolce-acidulo e lievemente profumata. Ideale per il consumo fresco da tavola e per la lavorazione da industria. Coltivata nelle regioni meridionali, soprattutto in Campania, si raccoglie tra settembre ed ottobre (e si conserva fino a primavera inoltrata).
La Fuji, originaria del Giappone, è una varietà bicolore, con buccia dal rosso chiaro allo scuro (screziato di giallo-verde), la polpa compatta, succosa e croccante, dall’aroma intenso e dal gusto dolce ma leggermente acidulo.
Prodotta nelle zone frutticole della Valtellina, viene distribuita ed esportata in tutto il mondo, perché le sue qualità rimangono inalterate a lungo tempo.
La Golden Delicious è quella più diffusa nel nostro Paese e nel mondo.
Dalla buccia gialla più o meno rugginosa, ha un sapore aromatico, la polpa consistente, croccante e succosa, zuccherina e profumata. Consumata sia cruda che cotta, può essere utilizzata anche come guarnizione per i dolci o la preparazione di piatti salati.
Esistono anche esemplari dalla buccia verde e di calibro più piccolo, particolarmente apprezzati dal mercato estero. Queste mele mantengono una lunga conservazione e per questo sono prodotte in larga misura.
La Granny Smith, di origine australiana e con maturazione autunnale, ha la buccia verde intenso, brillante e lucido.
È molto succosa e croccante, compatta ed energetica, ha un sapore dolce e leggermente acidulo. Caratteristica, quest’ultima, per cui è molto apprezzata nelle insalate.
Si conserva fino alla fine di giugno in frigorifero senza perdere le qualità organolettiche.
La Renetta, varietà di mela molto pregiata, dall’aroma spiccato ed ottima conservabilità, appena matura ha una buccia di colore giallo-verde, polpa molto tenera, succosa e poco zuccherina.
Adatta al consumo da tavola, sia cruda che cotta, è perfetta per i dolci. Solitamente è l’ingrediente principale dello strudel.
La varietà Imperatore, di maturazione invernale e di grossa pezzatura, è utilizzata per il consumo fresco.
Ora che le avete acquistate, conservatele bene, in luogo fresco e bassa temperatura, come il cassetto delle frutta presente nel frigorifero.
E badate a non tenerle insieme alle patate che, quando iniziano ad invecchiare, rilasciano un gas che favorisce il marcire delle mele.
La mela appartiene alla famiglia delle Rosaceae.
Nonostante venga comunemente classificata come frutto, in realtà è un pomo: in altre parole, il vero e proprio frutto corrisponde alla sola parte che ospita i semi, quella che generalmente viene denominata torsolo.
La mela si presenta in forme, dimensione e colore differenti.
La buccia ha tonalità che vanno dal giallo, al rosso, al verde.
La polpa può essere bianca o giallognola, morbida o dura, soda, intrisa di succo o farinosa.
Il sapore può essere dolce o acidulo.
Il melo è una pianta molto resistente al freddo.
Ciò ne consente la coltivazione in un’area assai vasta che comprende anche i paesi più settentrionali e le vallate alpine.
Sono anzi le zone più fresche e pedemontane a conferire al frutto le caratteristiche organolettiche di maggior pregio.
Questa pianta è la meno esigente tra tutti gli alberi da frutto, anche se predilige i terreni senza ristagni idrici, sufficientemente dotati di humus, con una discreta quantità di calcio.
Se il melo si coltiva a partire dal seme, tende a raggiungere dimensioni piuttosto grandi; mentre se innestato a livello radicale, le dimensioni sono molto più piccole.
La fioritura avviene in aprile ed il frutto raggiunge la dimensione massima verso giugno. La maturazione tra luglio e ottobre, trascorsi i quali cadono le foglie e la pianta entra nel così detto riposo vegetativo invernale, fino alla primavera successiva.
I gruppi varietali si distinguono in base all’epoca di maturazione (estiva, autunnale o invernale) e da parametri come portamento della chioma, potatura, modalità di fruttificazione, pezzatura del frutto, colore e tipologia della buccia, forma del pomo, tipo di polpa.
In Italia, le regioni dove si concentra la produzione di mele sono Trentino Alto Adige, Emilia Romagna, Veneto, Campania e Piemonte.
La produzione di mele è molto diffusa anche negli Stati Uniti, in Cina, Cile, Francia, Polonia e Nuova Zelanda.
Le mele sono disponibili tutto l’anno.
Nonostante la sua naturale maturazione vari da fine agosto a metà ottobre, gli esistenti sistemi di stoccaggio, che si basano sulla conservazione in atmosfera controllata, permettono il rallentamento dell’attività metabolica dei frutti e della maturazione e garantiscono la conservazione delle mele anche per 10 mesi, senza trattamenti aggiuntivi.
La mela è un vero e proprio alleato della salute. Priva di grassi e proteine e povera di zuccheri, ha un notevole potere antiossidante e contiene vitamine importanti come la vitamina A, le B1, B2, B6, E e C.
E’ il frutto ideale per iniziare lo svezzamento dei piccoli e l’alimentazione degli anziani: il suo forte potere antiossidante stimola, infatti, il ringiovanimento dell’organismo e permette al corpo di mantenere vigorosi ed elastici i propri tessuti.
Un consumo regolare di mele, grazie al contenuto di fibre del frutto, abbassa il colesterolo cosiddetto “cattivo” ed aumenta quello “buono”, riducendo il rischio di ictus e cardiopatie.
La buccia della mela è un vero viatico di benessere.
Su di essa, infatti, si concentrano tutta una serie di sostanze – eteri, tannini, alcoli, aldeidi e terpeni – che, secondo un recente studio americano, avrebbero proprietà antitumorali, soprattutto rispetto a fegato, colon e seno.
Per maggiori approfondimenti, consulta la tabella di composizione degli alimenti di CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Pensando alla mela, quali personaggi vi vengono in mente? Adamo ed Eva, Biancaneve, Paride ed Afrodite, Platone, Isaac Newton, Guglielmo Tell, Steve Jobs, i Beatles?
La mela è stata fonte di ispirazione per racconti, eventi, simboli, passati e contemporanei.
Il frutto per eccellenza, originario dell’Asia centrale e presente in tutto il mondo da migliaia di anni, è stata oggetto di una lunga opera di selezione per migliorarne le caratteristiche di produttività, di qualità e di conservabilità.