Come scegliere e conservare al meglio frutta e verdura

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03 Ago 2018

Scegliere frutta e verdura e conservarle per mantenere le caratteristiche nutrizionali e organolettiche

Frutta e verdura sono particolarmente importanti per una sana alimentazione perché ricchi di acqua, di fibra, di vitamine (C, A, B1, B2, K, E) e di sali minerali (fosforo, potassio, ferro, rame). Sono inoltre alimenti utilissimi perché saziano molto, hanno poche calorie e pochissimi grassi (se consideriamo quelli necessari per il condimento) e il loro consumo ci protegge da tumori e malattie cardiovascolari, oltre ad essere un ottimo aiuto anche per tenere il nostro peso sotto controllo.

Infatti, le raccomandazioni dei nutrizionisti suggeriscono di assumere giornalmente almeno cinque porzioni tra frutta e verdura, anche a colazione e per gli spuntini di metà mattina e pomeriggio.

Tuttavia è sempre preferibile consumare i prodotti ortofrutticoli secondo la stagione e scegliere, quando possibile, prodotti locali o di provenienza nazionale. Mentre la scelta di frutta e ortaggi di stagione risulta essere vantaggiosa sia dal punto di vista economico sia perché è più buona e nutriente, controllare l’origine è ancor di più fondamentale perché se trascorre meno tempo tra la raccolta e il consumo finale, migliora l’aspetto nutrizionale e sensoriale.

È importante ricordare che sia frutta che verdura possono avere una certificazione di origine, come IGP e DOP, che tutela quella determinata produzione, valorizzando la tipicità del territorio e le tecniche di lavorazione legate alla tradizione e alla storia del prodotto.

 

Come acquistare frutta e verdura

Meglio non concentrare la spesa di frutta e verdura nel fine-settimana come fanno in molti, ma comprare sempre prodotti freschi perché oltre al gusto migliore, riduciamo la possibilità che il prodotto deperisca e venga così sprecato.

Al momento dell’acquisto è quindi sempre buona prassi controllare che frutta e verdura siano integre e fresche, meglio ancora se hanno la buccia esterna senza marciumi (pure nel caso di prodotti biologici), la polpa soda e turgida.

Per i prodotti ortofrutticoli è poi obbligatorio fin dal 1972 indicare sul cartellino di esposizione nella vendita sfusa, oltre alla categoria commerciale e il calibro, anche la varietà specifica (mela Golden, pera Abate …) e il Paese di provenienza o la Regione italiana se prodotti in Italia.

Obbligo che è valido anche per frutta e verdura di IV gamma e per quella confezionata.

La qualità di un prodotto è valutabile infatti quando si è in grado di conoscere e verificare l’intero processo produttivo e il percorso che un prodotto agroalimentare fa “dal campo alla tavola”: dalla coltivazione alla produzione, trasformazione, conservazione, distribuzione, commercializzazione e consumo, cioè è la cosiddetta “tracciabilità”.

Tutti i prodotti ortofrutticoli che troviamo al mercato sono inoltre classificati in tre categorie commerciali, “extra”, “prima” e “seconda”, che vengono assegnate in base all’estetica e alle dimensioni.

I prodotti di “categoria extra” sono senza difetti, mentre quelli di “prima categoria” possono presentare qualche piccolo difetto.

I prodotti dell’ultima classe merceologica sono definiti anche di “qualità mercantile” perché sono spesso confezionati alla rinfusa e ovviamente presentare qualche difetto.

Infine, sull’etichetta deve essere segnalato se sono state impiegate sostanze per il trattamento superficiale della frutta, come ad esempio il difenile per gli agrumi (utilizzato come antimuffa).

 

Come conservare frutta e verdura

Qualsiasi tipo di frutta deve essere matura per essere gustata al meglio, ma per mantenere inalterate nel tempo le qualità organolettiche e nutrizionali, occorre riporla nell’apposito cassetto del frigorifero perché, essendo meno freddo e più umido, si riduce il rischio di disidratazione che l’aria secca dei ripiani superiori la potrebbe provocare. Accorgimenti simili devono essere seguiti anche per le verdure.

Attenzione però: esistono alcuni frutti e verdure che si conservano meglio in un ambiente fresco e asciutto, piuttosto che in frigorifero. È questo il caso di mele, pere, banane, agrumi, patate, cipolle e aglio.

Per quanto riguarda il termine di conservazione, la frutta primaverile-estiva e le verdure a foglia sono più deperibili e devono essere consumate entro due e tre giorni dall’acquisto.

 

Quanto e come consumare frutta e verdura: i 5 colori della salute

Per arrivare a consumare cinque porzioni al giorno tra frutta e verdura, come spiegano i nutrizionisti, occorre inserire sempre almeno una porzione di verdura e una di frutta nei due pasti principali (pranzo e cena). Si potrebbe poi consumare le altre porzioni di frutta a colazione o durante i vari spuntini della giornata.

Siccome mangiare “troppa frutta e verdura” è un ossimoro, per calcolare una porzione non è necessario pesarla, ma è sufficiente ricordare che questa corrisponde a un frutto medio o una coppetta di macedonia. Sebbene faccia bene bere un bicchiere di spremuta o di succo, questo può sostituire la frutta occasionalmente. Per la verdura, invece, un piatto quasi colmo di insalata o di verdure cotte ben rappresenta una porzione.

Per valorizzare al meglio l’apporto di vitamine e antiossidanti è preferibile scegliere ogni giorno frutta e verdura di varietà diverse, seguendo la logica dei “cinque colori”:

blu/viola, (susine, melanzane, uva,…)

verde, (carciofo, kiwi, zucchina)

bianco, (finocchio, pera, mela,…)

giallo/arancio (carote, melone, arance,…)

rosso (ciliegia, pomodoro, radicchio,…)

 

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