Ciliegie, un primato italiano messo a rischio dal maltempo

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29 Mag 2019

Ciliegie, un primato italiano messo a rischio dal maltempo

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L’estate sta arrivando almeno sulle tavole grazie alla raccolta delle prime ciliegie Made in Italy: ma se quelle pugliesi rappresentano oltre 1/3 della produzione nazionale, è già possibile trovare nei punti vendita e nei mercati degli agricoltori anche quelle campane, laziali, venete ed emiliane

28.05.2019 – Le ciliegie sono uno dei frutti più amati perché hanno poche calorie e contengono vitamina A, vitamine del gruppo B, vitamina C e melatonina naturale, una sostanza che favorisce il sonno e sono una fonte di antiossidanti.
Per tutte queste caratteristiche, ma anche per il gusto inimitabile, gli italiani ne sono particolarmente ghiotti con un consumo stimato pari ad almeno due chili a testa all’anno.

Purtroppo il maltempo che si è abbattuto nelle ultime settimane, con temporali e grandine, sta facendo salire il conto dei danni alle coltivazioni proprio in un periodo particolarmente delicato per l’agricoltura, con le piante che iniziano a fare i primi frutti.
Con l’anomalia climatica di questa “maledetta primavera” è infatti a rischio un frutto su quattro, fa sapere la Coldiretti.

Nello specifico, oltre il 50% delle prime ciliegie in raccolta è andato distrutto per effetto delle precipitazioni.

Una situazione che potrebbe minare il primato europeo del nostro Paese che conta circa 110 milioni di chili all’anno di produzione.
Un record confermato anche in termini di qualità e biodiversità con ben tre produzioni di ciliegie e una per la confettura a denominazione protetta europea: la ciliegia dell’Etna (D.O.P.) prodotta nel territorio di 22 comuni della provincia di Catania, della ciliegia di Marostica (I.G.P.) che è coltivata in nove comuni della provincia di Vicenza, della ciliegia di Vignola (I.G.P.) coltivata oltre che nel comune di Vignola anche in altri 14 comuni della provincia di Modena e 13 comuni della provincia di Bologna e le amarene brusche di Modena con l’Indicazione Geografica Protetta esclusivamente per la confettura.

Il risultato di questo parziale calo dell’offerta, afferma il Corriere della Sera, sta già avendo effetti sulla spesa dei consumatori con quotazioni di mercato che a Milano hanno raggiunto la cifra record di 20 euro al chilo.

Perciò un prezioso consiglio per i consumatori è di non cercare per forza il prodotto perfetto perché piccoli problemi estetici non alterano le qualità organolettiche e nutrizionali. Ma allo stesso tempo è importante aumentare le attività di controllo per evitare che prodotti importati siano spacciati per Made in Italy.

Infatti, se verificare l’origine nazionale del prodotto è sempre una buona prassi quando si fa la spesa, spesso può essere molto più sostenibile preferire l’acquisto di prodotti locali che non devono subire grandi spostamenti, ovvero comprare direttamente dagli agricoltori o nei mercati.

In un momento di grande difficoltà dell’agricoltura italiana per l’emergenza legata all’inconsueto clima avverso, questo si traduce inoltre in un atto di solidarietà a favore dei produttori italiani e un modo smart per acquistare un prodotto giusto a un prezzo buono.

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