ICQRF e Carabinieri: Operazione “Ghost Wine” contro il vino adulterato

Di:

15 Lug 2019

Di:

I Carabinieri del NAS e l’ICQRF hanno scoperto milioni di litri di vino “fantasma” fatto senza uva: falso Primitivo e Salento spacciati come DOC e IGT

Lecce 11.07.2019 – Grazie al recente blitz dei Carabinieri del NAS, in collaborazione con l’ICQRFIspettorato centrale qualità e repressione frodi, è stato possibile sventare una maxi truffa.
Quattro aziende chiuse, 30 milioni di litri di vino sequestrati e 11 arresti: è questo il risultato dell’ultima operazione “Ghost wine” in provincia di Lecce.

Secondo quanto riportato dal Corriere del Mezzogiorno, i Carabinieri hanno smantellato 3 distinte associazioni a delinquere che potevano contare sull’aiuto di una talpa che le avvisava in anticipo dei controlli.
Complessivamente il valore stimato della truffa dei “vini fantasma” è di oltre 150 milioni di euro e ha coinvolto in totale 41 persone residenti in Campania e in Puglia.

I “vini fantasma” erano praticamente privi di uva e realizzati in modo tale da ingannare anche i controlli elettronici. Ma erano anche potenzialmente dannosi perché prodotti sinteticamente, nonché resi bevibili nonostante fossero aceto grazie all’aggiunta di sostanze ad uso agricolo come il solfato di rame e l’urea.

La falsificazione poteva avvenire in vari modi: c’era chi aggiungeva coloranti e altre sostanze chimiche all’acqua trasformandola miracolosamente in vino e chi riusciva a decuplicare la propria produzione miscelando al mosto saccarosio di barbabietola disciolto in acqua, attivando la fermentazione alcolica pur in assenza di uva.

Le etichette falsificate si rifacevano a denominazioni quali Copertino Doc, Primitivo di Manduria Doc, Salice Salentino Doc, Igt Salento, Igt Puglia e Riserva.

Nella stessa operazione sono stati rinvenuti anche falsi vini biologici e riscontrata la pratica della nazionalizzazione di vini prodotti in Spagna e venduti come italiani.

Una truffa gravissima alla quale i Carabinieri sono riusciti a porre rimedio con i necessari controlli e la giusta dose di “tolleranza zero” per coloro che mettono a rischio lo sviluppo del settore del vino italiano di qualità.
Un settore trainante per il made in Italy agroalimentare che ha raggiunto il record storico di fatturato a 11 miliardi, con una crescita in valore sia nell’export (+3%) che nei consumi (+4%).

In particolare, nel 2018 il vino pugliese ha raggiunto il record storico di produzione pari a circa 11 milioni di ettolitri, al primo posto nella classifica delle regioni più produttive, e una crescita in valore del 6,7% per l’export.

I controlli ICQRF nel settore del vino

Secondo i dati relativi ai controlli effettuati dall’ICQRF nel settore vitivinicolo, dal 2014 al 2018 sono aumentati del 9% quelli realizzati in Puglia, i cui esiti hanno mostrato diverse tipologie di frodi per il vino che si estendono dallo zuccheraggio alle falsificazione delle etichette, dall’annacquamento all’aggiunta irregolare di aromi.

A livello nazionale, fanno invece registrare un balzo del 75% le notizie di reato nel settore vitivinicolo nel 2018, su un totale di 18mila controlli effettuati dall’Ispettorato Centrale Repressione Frodi del Ministero delle Politiche Agricole.

Le frodi e l’agropirateria rimangono infatti la principale minaccia per il vino di qualità italiano: nell’ultimo anno sono state smascherate dall’ICQRF ben 194 notizie di reato con il sequestro di 15 milioni di chili di prodotto per un valore di 16,3 milioni di euro.

Oltre alle frodi a livello nazionale, si aggiungono anche gli inganni del vino made in Italy provocati dalla vinopirateria internazionale, che rimangono ancora molto difficili da reprimere.

Simple Share Buttons