Il fenomeno dell’ITALIAN SOUNDING, ovvero, l’ipotesi di fallace indicazione consistente nell’impiegare segni, figure, simboli, colori o altri segni che possano indurre il consumatore a credere che il prodotto sia di origine italiana, supera per fatturato i 100 miliardi di euro.
Con quasi due prodotti apparentemente italiani su tre in vendita sul mercato internazionale viene erosa l’immagine della nostra agricoltura distintiva e di qualità, sottraendo ricchezza e occupazione e mettendo spesso a rischio la sicurezza dei prodotti alimentari e quella ambientale.
Attraverso l’Italian sounding di matrice italiana, una realtà ancora più insidiosa, si importa la materia prima dai paesi più svariati, viene poi trasformata e se ne ricavano prodotti che successivamente vengono venduti come italiani senza lasciare traccia, attraverso un meccanismo di dumping che danneggia e incrina il vero Made in Italy, portando sulle nostre tavole un 30% di cibo di provenienza straniera.
Alcuni esempi di ITALIAN SOUNDING
(VEDI IL VIDEO)
• Italian sounding estero:
Il Parmesan diffuso in tutti i continenti, il Parmesao in Brasile, il Regianito in Argentina, Reggiano e Parmesao in tutto il Sud America, il Romano, l’Asiago e il Gorgonzola…
• Italian sounding di matrice italiana:
Prosciutto (2 su 3); Olio (1 bottiglia su 3); Latte UHT (3 confezioni su 4); Mozzarella (1 su 2)…