La parola broccolo è il diminutivo di “brocco” dal latino broccum che originariamente significava dente sporgente e poi germoglio.
Il termine indica quindi in primis il tallo di taluni cavoli e rape quando cominciano a fiorire.
Per assicurarsi che sia fresco e gustoso, si deve fare attenzione che il “cavolo broccolo” abbia una colorazione verde brillante, un aspetto sodo, con le foglie non appassite ma turgide e croccanti.
Il broccolo giovane e fresco risulta più buono.
Il broccolo non deve presentare sfumature giallognole che sono indice di deperimento del broccolo insieme alla tendenza delle cimette a staccarsi facilmente.
Con l’invecchiamento, specie se lasciato a temperatura ambiente, il broccolo diventa fibroso, legnoso e il sapore diminuisce progressivamente diventando sempre più solforoso.
Tra gli ortaggi invernali, il broccolo è quello infatti che tende a deperire più in fretta perché i suoi germogli continuano a crescere anche dopo essere stati recisi.
Quando si cucinano, i broccoli emanano un forte odore che può sembrare sgradevole. La causa sono le componenti solforose che si liberano con il calore in fase di cottura. Un rimedio per neutralizzare questo inconveniente è quello di spremere un limone nell’acqua di cottura.
E’ protagonista di molti piatti invernali della cucina tradizionale italiana, anche se una delle verdure meno favorite da bambini e adulti ma, viste le loro proprietà, è opportuno inserirli quanto più possibile nella nostra alimentazione quotidiana. Esistono tantissime ricette che possono renderli gustosi come zuppe e vellutate, condimenti per riso e pasta, contorni, ripieni di torte salate e sformati.
Ad esempio in Puglia, le foglie verdi scuro di una particolare varietà di “broccoletti o rape” sono impiegate per cucinare il piatto tipico delle orecchiette con le cime di rapa, mentre la varietà bianca è ottima con la pasta e un soffritto di olio, aglio e peperoncino.
Questo ortaggio non ha particolari controindicazioni nel consumo se non qualche raccomandazione a un uso moderato può essere fatta a chi soffre di formazione di gas intestinali e gonfiore, per via del contenuto in fibre, peraltro non eccessivo. Oppure, a chi soffre di gastrite o di colon irritabile, poiché potrebbe affaticare la digestione.
Come tutti gli ortaggi, se consumato dopo qualche giorno dall’acquisto, va conservato in frigo nell’apposito cassetto delle verdure.
Anche se conviene consumarle fresche, il broccolo, come tutte le verdure, può essere congelato, soprattutto quando se ne acquistano discrete quantità, in modo da non sprecarle.
Il congelamento dei vegetali è inoltre un buon metodo per preservarne le qualità nutrizionali.
Occorrono però alcuni semplici accorgimenti: prima di riporlo nel refrigeratore è consigliabile sbollentarlo per pochi minuti, scolarlo e dividerlo in cime, poi bagnarlo in acqua fredda per arrestare definitivamente la cottura e quindi congelarlo in porzioni già pronte per il futuro utilizzo.
Il cavolo broccolo o più semplicemente broccolo è una pianta mediterranea originaria dell’area compresa fra Grecia, Turchia e Siria. Gli antichi romani la portarono in Italia, coltivandola e facendone largo consumo. La stessa varietà di allora, denominata “calabrese”, è giunta fino ai nostri giorni.
Il broccolo è simile al cavolfiore: presenta una radice fittonante, stelo eretto dotato di larghe foglie lisce che racchiudono un’infiorescenza centrale o capolino di colore verde, talvolta tendente al grigio a seconda della varietà.
Il fiore, che rappresenta la parte commestibile della pianta, varia a seconda del tipo di broccolo per intensità di colore, ma generalmente si presenta come una struttura globosa e compatta.
Non esistono denominazioni o indicazioni di origine per il broccolo, ma alcune varietà sono recensite nel registro dei PAT (prodotti agroalimentari tradizionali) istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole. Tra questi troviamo in Campania il Broccolo del Vallo di Diano; il Broccolo di Paternopoli, il Broccolo friariello di Napoli (Friarielli) e il Broccolo San Pasquale.
Nel Lazio abbiamo il Broccolo romanesco che presenta un colore verde chiaro e un cespo molto grosso, mentre in Veneto si trova il Broccolo di Bassano e il Broccolo fiolaro di Creazzo. Infine in Trentino Alto Adige si coltiva il Broccolo di Torbole e quello di S. Massenza.
Altre varietà di broccolo tra le più comuni sono: i broccoletti e le cime di rapa, molti diffusi al sud, soprattutto in Puglia; il Bianco, dal gusto dolce e delicato; il precoce di Verona, il Calabrese, il violetto siciliano e il bronzino di Albenga in Liguria.
La raccolta inizia nel mese di ottobre ed è possibile trovarlo in commercio per tutto il periodo invernale. Questo ortaggio ha una particolarità: una volta tagliato per la raccolta, la pianta continua a produrlo e per questo motivo possiamo trovare il broccolo fino alla primavera.
Con l’inizio della stagione primaverile cominciano a svilupparsi i fiori e il broccolo a questo punto non è più commestibile.
In Italia il broccolo è coltivato prevalentemente in Puglia, Campania, Lazio e Marche, mentre all’estero viene prodotto in Cina, India, USA, Sudafrica, Francia, Spagna, Belgio, Israele e Malesia.
Ortaggio invernale per eccellenza, la stagione inizia con l’autunno quando si raccolgono le prime varietà precoci. Tuttavia è possibile reperire il broccolo in commercio fino alla primavera.
Il broccolo possiede un notevole potere nutrizionale: contiene acqua per l’89% del suo peso ed è poco calorico.
Con 30 kcal ogni 100 grammi, il broccolo contiene inoltre sali minerali e vitamine idro e liposolubili. Il corredo vitaminico è molto ricco e assortito specialmente di vitamina C, betacarotene, vitamina E, vitamina K e vitamine del gruppo B.
Ha una buona componente proteica e di fibre, con pochissimi carboidrati e senza grassi.
Soprattutto se cotto, genera un certo senso di sazietà che permette di non eccedere con altri cibi.
Il broccolo può essere considerato uno “scudo” antiossidante, grazie a sostanze come la vitamina C e il betacarotene (provitamina A), oltre alle sostanze fenoliche (polifenoli), al sulforafano e alla clorofilla.
Il broccolo è infatti un alimento dalle alte proprietà curative, tra cui:
– Proprietà anti-age, ricco di antiossidanti gli vengono attribuite virtù “anti-età” soprattutto se consumati crudi. Un gruppo di studiosi della TUM (Technische Universität München) ha scoperto che il sulforafano, contenuto in alta concentrazione nei broccoli, potrebbe contribuire a mitigare gli effetti della progeria una malattia gravissima che comporta un precoce invecchiamento (sindrome di Hutchinson-Gilford);
– Combatte la cellulite, è per l’organismo un valido aiuto a disintossicarsi e combattere la ritenzione idrica;
– Salute dell’intestino, contribuisce a mantenere il normale funzionamento intestinale ed evitare fenomeni di stipsi;
– Salute dei polmoni, il broccolo è considerato un “salvapolmoni” come afferma il risultato di una ricerca della Johns Hopkins Medical School che svela come i broccoli siano anche un eccellente rimedio contro le affezioni polmonari, l’asma e i problemi respiratori in genere;
– Proprietà anti-tumorali, come per altre varietà di Cruciferae, il broccolo contiene glucosinolati, molecole che consentirebbero di prevenire alcune forme di degenerazione cellulare del corpo.
Consulta la Tabella di composizione degli alimenti CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Per generazioni è stato un alimento tipico del nostro territorio, fino al 1533 quando venne diffusa oltre confine. Proprio i Romani avevano l’abitudine di mangiare il broccolo crudo prima dei pasti, affinché l’organismo potesse assorbire meglio il vino bevuto durante i banchetti.
Negli Stati Uniti, in particolare, i broccoli sono diventati popolari grazie a due immigrati siciliani che, nel 1922, portarono i semi in California.
La parola broccolo è il diminutivo di “brocco” dal latino broccum che originariamente significava dente sporgente e poi germoglio.
Il termine indica quindi in primis il tallo di taluni cavoli e rape quando cominciano a fiorire.
Per assicurarsi che sia fresco e gustoso, si deve fare attenzione che il “cavolo broccolo” abbia una colorazione verde brillante, un aspetto sodo, con le foglie non appassite ma turgide e croccanti.
Il broccolo giovane e fresco risulta più buono.
Il broccolo non deve presentare sfumature giallognole che sono indice di deperimento del broccolo insieme alla tendenza delle cimette a staccarsi facilmente.
Con l’invecchiamento, specie se lasciato a temperatura ambiente, il broccolo diventa fibroso, legnoso e il sapore diminuisce progressivamente diventando sempre più solforoso.
Tra gli ortaggi invernali, il broccolo è quello infatti che tende a deperire più in fretta perché i suoi germogli continuano a crescere anche dopo essere stati recisi.
Quando si cucinano, i broccoli emanano un forte odore che può sembrare sgradevole. La causa sono le componenti solforose che si liberano con il calore in fase di cottura. Un rimedio per neutralizzare questo inconveniente è quello di spremere un limone nell’acqua di cottura.
E’ protagonista di molti piatti invernali della cucina tradizionale italiana, anche se una delle verdure meno favorite da bambini e adulti ma, viste le loro proprietà, è opportuno inserirli quanto più possibile nella nostra alimentazione quotidiana. Esistono tantissime ricette che possono renderli gustosi come zuppe e vellutate, condimenti per riso e pasta, contorni, ripieni di torte salate e sformati.
Ad esempio in Puglia, le foglie verdi scuro di una particolare varietà di “broccoletti o rape” sono impiegate per cucinare il piatto tipico delle orecchiette con le cime di rapa, mentre la varietà bianca è ottima con la pasta e un soffritto di olio, aglio e peperoncino.
Questo ortaggio non ha particolari controindicazioni nel consumo se non qualche raccomandazione a un uso moderato può essere fatta a chi soffre di formazione di gas intestinali e gonfiore, per via del contenuto in fibre, peraltro non eccessivo. Oppure, a chi soffre di gastrite o di colon irritabile, poiché potrebbe affaticare la digestione.
Come tutti gli ortaggi, se consumato dopo qualche giorno dall’acquisto, va conservato in frigo nell’apposito cassetto delle verdure.
Anche se conviene consumarle fresche, il broccolo, come tutte le verdure, può essere congelato, soprattutto quando se ne acquistano discrete quantità, in modo da non sprecarle.
Il congelamento dei vegetali è inoltre un buon metodo per preservarne le qualità nutrizionali.
Occorrono però alcuni semplici accorgimenti: prima di riporlo nel refrigeratore è consigliabile sbollentarlo per pochi minuti, scolarlo e dividerlo in cime, poi bagnarlo in acqua fredda per arrestare definitivamente la cottura e quindi congelarlo in porzioni già pronte per il futuro utilizzo.
Il cavolo broccolo o più semplicemente broccolo è una pianta mediterranea originaria dell’area compresa fra Grecia, Turchia e Siria. Gli antichi romani la portarono in Italia, coltivandola e facendone largo consumo. La stessa varietà di allora, denominata “calabrese”, è giunta fino ai nostri giorni.
Il broccolo è simile al cavolfiore: presenta una radice fittonante, stelo eretto dotato di larghe foglie lisce che racchiudono un’infiorescenza centrale o capolino di colore verde, talvolta tendente al grigio a seconda della varietà.
Il fiore, che rappresenta la parte commestibile della pianta, varia a seconda del tipo di broccolo per intensità di colore, ma generalmente si presenta come una struttura globosa e compatta.
Non esistono denominazioni o indicazioni di origine per il broccolo, ma alcune varietà sono recensite nel registro dei PAT (prodotti agroalimentari tradizionali) istituito presso il Ministero delle Politiche Agricole. Tra questi troviamo in Campania il Broccolo del Vallo di Diano; il Broccolo di Paternopoli, il Broccolo friariello di Napoli (Friarielli) e il Broccolo San Pasquale.
Nel Lazio abbiamo il Broccolo romanesco che presenta un colore verde chiaro e un cespo molto grosso, mentre in Veneto si trova il Broccolo di Bassano e il Broccolo fiolaro di Creazzo. Infine in Trentino Alto Adige si coltiva il Broccolo di Torbole e quello di S. Massenza.
Altre varietà di broccolo tra le più comuni sono: i broccoletti e le cime di rapa, molti diffusi al sud, soprattutto in Puglia; il Bianco, dal gusto dolce e delicato; il precoce di Verona, il Calabrese, il violetto siciliano e il bronzino di Albenga in Liguria.
La raccolta inizia nel mese di ottobre ed è possibile trovarlo in commercio per tutto il periodo invernale. Questo ortaggio ha una particolarità: una volta tagliato per la raccolta, la pianta continua a produrlo e per questo motivo possiamo trovare il broccolo fino alla primavera.
Con l’inizio della stagione primaverile cominciano a svilupparsi i fiori e il broccolo a questo punto non è più commestibile.
In Italia il broccolo è coltivato prevalentemente in Puglia, Campania, Lazio e Marche, mentre all’estero viene prodotto in Cina, India, USA, Sudafrica, Francia, Spagna, Belgio, Israele e Malesia.
Ortaggio invernale per eccellenza, la stagione inizia con l’autunno quando si raccolgono le prime varietà precoci. Tuttavia è possibile reperire il broccolo in commercio fino alla primavera.
Il broccolo possiede un notevole potere nutrizionale: contiene acqua per l’89% del suo peso ed è poco calorico.
Con 30 kcal ogni 100 grammi, il broccolo contiene inoltre sali minerali e vitamine idro e liposolubili. Il corredo vitaminico è molto ricco e assortito specialmente di vitamina C, betacarotene, vitamina E, vitamina K e vitamine del gruppo B.
Ha una buona componente proteica e di fibre, con pochissimi carboidrati e senza grassi.
Soprattutto se cotto, genera un certo senso di sazietà che permette di non eccedere con altri cibi.
Il broccolo può essere considerato uno “scudo” antiossidante, grazie a sostanze come la vitamina C e il betacarotene (provitamina A), oltre alle sostanze fenoliche (polifenoli), al sulforafano e alla clorofilla.
Il broccolo è infatti un alimento dalle alte proprietà curative, tra cui:
– Proprietà anti-age, ricco di antiossidanti gli vengono attribuite virtù “anti-età” soprattutto se consumati crudi. Un gruppo di studiosi della TUM (Technische Universität München) ha scoperto che il sulforafano, contenuto in alta concentrazione nei broccoli, potrebbe contribuire a mitigare gli effetti della progeria una malattia gravissima che comporta un precoce invecchiamento (sindrome di Hutchinson-Gilford);
– Combatte la cellulite, è per l’organismo un valido aiuto a disintossicarsi e combattere la ritenzione idrica;
– Salute dell’intestino, contribuisce a mantenere il normale funzionamento intestinale ed evitare fenomeni di stipsi;
– Salute dei polmoni, il broccolo è considerato un “salvapolmoni” come afferma il risultato di una ricerca della Johns Hopkins Medical School che svela come i broccoli siano anche un eccellente rimedio contro le affezioni polmonari, l’asma e i problemi respiratori in genere;
– Proprietà anti-tumorali, come per altre varietà di Cruciferae, il broccolo contiene glucosinolati, molecole che consentirebbero di prevenire alcune forme di degenerazione cellulare del corpo.
Consulta la Tabella di composizione degli alimenti CREA e LARN (Livelli di Assunzione di Riferimento di Nutrienti ed energia) per la popolazione italiana – IV Revisione (ex INRAN)
Per generazioni è stato un alimento tipico del nostro territorio, fino al 1533 quando venne diffusa oltre confine. Proprio i Romani avevano l’abitudine di mangiare il broccolo crudo prima dei pasti, affinché l’organismo potesse assorbire meglio il vino bevuto durante i banchetti.
Negli Stati Uniti, in particolare, i broccoli sono diventati popolari grazie a due immigrati siciliani che, nel 1922, portarono i semi in California.