Il consumatore può verificare, dapprima con i suoi occhi, la regolarità igienica dei locali e dei prodotti, nonché la trasparenza e la conformità delle etichette (es. superamento data scadenza, presenza del lotto, chiara indicazione del fabbricante); inoltre è buona abitudine per l’acquirente quella di controllare l’integrità degli imballaggi e le generali condizioni di pulizia dei locali, delle attrezzature e degli addetti alla distribuzione.
Nelle situazioni di potenziale o sospetta non conformità dei prodotti acquistati o anche esposti sui banchi di vendita l’acquirente potrà contattare le Autorità competenti alla vigilanza sanitaria, in primo luogo le ASL territoriali; nei casi più gravi, invece, denunziare l’accaduto o anche interpellare i NAS Carabinieri o le altre Autorità competenti a reprimere illeciti alimentari (Es. NAC Carabinieri o Ispettorato Repressioni Frodi-Mipaaft per potenziali contraffazioni di prodotti DOP o IGP, la Guardia di Finanza per incongruità sul peso dei prodotti o su irregolarità fiscali, ecc.).
Il consumatore potrà sempre adire direttamente l’Autorità giudiziaria sia per ottenere il risarcimento del danno in caso di prodotto difettoso o anche nei casi di danno alla sua salute, dovuto alla consumazione di alimenti alterati, adulterati o addirittura sofisticati.