Carabinieri: controlli contro le frodi nella filiera biologica

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14 Giu 2018

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I Carabinieri per la Tutela Agroalimentare scoprono una frode pari a 15 tonnellate di alimenti con falsa etichetta biologica

Roma 13.06.2018 – La recente operazione dei Reparti Speciali dei Carabinieri per la Tutela Agroalimentare si inserisce all’interno delle costanti attività di contrasto e di controllo in difesa della sicurezza alimentare dei consumatore, in un settore che negli ultimi anni ha visto tassi di crescita in doppia cifra (un aumento del 15% nelle vendite). Infatti, il falso biologico e le frodi alimentari colpiscono non soltanto quei 6 italiani su 10 che nell’ultimo anno hanno messo nel carrello della spesa prodotti bio, ma soprattutto minacciano il primato dell’Italia in Europa, il lavoro di oltre 72mila operatori e indirettamente anche l’immagine del tricolore nel mondo.

I Militari del Reparto Speciale dell’Arma per arginare questo pericoloso fenomeno del “falso bio” hanno deciso di portare avanti in tutta Italia attente verifiche che, solo nell’ultima operazione, ha coinvolto 45 aziende impegnate nella filiera del biologico. I controlli hanno interessato alcune province dell’Emilia Romagna e del Centro-Sud.

Ad esempio a Ravenna e Reggio Emilia, 63 confezioni di frutta secca ed erbe aromatiche e 22 pacchi fra baccalà, sardine e alici, riportavano indicazioni sull’etichetta in modo fraudolento il logo comunitario essendo però difformi dalle norme che si applicano per i prodotti biologici; mentre a L’Aquila, 381 uova biologiche venivano poste sotto sequestro perché non è stato possibile risalire alla provenienza.

I Nuclei Antifrodi Carabinieri con competenza interregionale per il sud hanno invece concentrato il loro intervento nel comparto dell’ortofrutta biologica: a Caserta, Napoli e Salerno, circa 285 kg di ortofrutta e 3.000kg  di passata di pomodoro (6.480 barattoli) erano privi degli elementi utili per garantire l’origine biologica del prodotto essendo impossibile individuarne la rintracciabilità.

I controlli effettuati nelle provincie di Catania e Messina hanno inoltre portato alla denuncia di una persona per frode in commercio perché in possesso di 11 mila kg di finte arance che potevano essere immesse nel mercato come italiane ma in realtà provenienti dall’Egitto e altre irregolarità amministrative per mancata rintracciabilità della frutta in lavorazione; in un pastificio è stata poi scoperta della pasta bio “fantasma”, cioè inesistente nei registri obbligatori dei lotti di produzione.

I suddetti controlli hanno una doppia finalità quella di tutelare gli onesti produttori e di garantire che sulle tavole degli italiani arrivi solo cibo sicuro a testimonianza dell’attività di prevenzione strategica e investigativa dell’Arma dei Carabinieri in ambito agroalimentare. È anche grazie a questi controlli dei Carabinieri che l’Italia può vantare le migliori eccellenze agroalimentari che tutto il mondo ama, ma anche uno tra i più efficienti sistemi di sicurezza alimentare.

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Scopri maggiori informazioni sull’attività dei Reparti dell’Arma dei Carabinieri nel settore agroalimentare

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